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8 settembre 2009 | |

Via lattea

La Vía Campesina si mobilita e reclama a causa della crisi del settore lattiero-caseario a livello mondiale

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Il prezzo del latte per il produttore diretto è caduto drasticamente in tutto il mondo, minacciando di lasciare fuori dal mercato milioni di produttori e produttrici. Di conseguenza i produttori di latte hanno dato il via ad una protesta globale.

Dall’inizio dell’anno migliaia di membri delle organizzazioni di Vía Campesina si sono uniti alle proteste di Bruxelles e Strasburgo, di Madrid, Berlino, Galizia, Francia, Belgio, Germania, Portogallo, Svizzera, Indonesia, Repubblica Dominicana e degli Stati Uniti.

La Vía Campesina sostiene che la responsabilità di questa crisi dell’alimento più completo consumato dall’umanità è delle agenzie multilaterali come l’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC), che nella sua politica di favoritismi verso le corporazioni transnazionali – Kraft, Nestlè, Fonterra – ha provocato lo smantellamento delle barriere di protezione per contadini e contadine.

Così lo ha commentato in un’intervista con Radio Mundo Real Lydia Serra, di Vía Campesina Europa, la quale ha sottolineato il processo di chiusura dello sfruttamento lattiero-caseario in tutto il mondo, specialmente in Europa, dato che praticamente tutti i contadini stanno vendendo al di sotto dei costi di produzione.

“Abbiamo potuto collocare nell’agenda delle istituzioni politiche europee il tema della produzione di latte”, ha detto la integrante della Vía, denunciando specialmente “il ruolo giocato dalla OMC a favore di poche grandi imprese lattiero-casearie”.

Gli “accordi” sottoscritti nel quadro della OMC prevedono la “deregolarizzazione totale del mercato e l’avvio verso la liberalizzazione totale nel 2015”, producendo un’inondazione forte dei mercati e quindi la caduta dei prezzi, ha detto Lydia Serra.

Invece di dirigersi verso la riduzione della produzione per equiparare l’offerta alla domanda, quello che ha fatto la UE è tutto il contrario, e ora ha iniziato a dare aiuti per l’esportazione che è una specie di dumping per paesi terzi, ha segnalato la integrante di Vía Campesina.

L’alternativa è reintrodurre sistemi di gestione della produzione pubblica in materia lattiero-casearia, per far sì che esista un livello massimo di produzione corrispondente alle necessità di consumo interno. Nella UE la produzione di latte bovino è l’unico settore nel quale vi sono ancora meccanismi per gestire l’offerta, ed è stato deciso di toglierli.

La Vía Campesina reclama come contropartita “ripartire il diritto di produrre tra contadini e contadine”.

traduttrice: Giorgia Scurato

Foto: http://www.flickr.com/photos/denisgustavo/

(CC) 2009 Radio Monde Réel

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