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23 giugno 2006 | |

Forum contro l’Agrobusiness: “Ci stanno gettando veleno addosso liberamente, senza controllo”

Intervista a Vita Ayllón, membro dell’organizzazione delle Madri del quartiere Ituzaingó, provincia di Cordoba.

“Stiamo denunciando da quasi cinque anni la questione della soia. Il problema sta in quello che usano per la semina e che non si pensa ai rischi che possono correre l’ambiente e le persone.

Lo stiamo subendo sulla nostra pelle, ma siccome si tratta di qualcosa di molto buono e redditizio per qualche settore, la nostra salute non è presa in considerazione. Ci sono molti casi di cancro; la leucemia è stato il campanello d’allarme che ci ha avvertito che stava succedendo qualcosa. Non è normale che in una zona così limitata ci siano due o tre casi di leucemia. Secondo le statistiche, ogni 100 mila abitanti si possono verificare uno o due casi di leucemia, noi con 5 mila abitanti ne registriamo due all’anno.

Nell’ambito delle attività del Forum contro l’Agrobusiness iniziato venerdì a Buenos Aires, è stata portata a termine la visita di una delegazione internazionale composta da organizzazioni di Ecuador, Brasile, Bolivia e Spagna, che ha preso nota degli effetti della coltivazione della soia transgenica nell’area del quartiere Ituzaingó Anexo e nella vicina località di Montecristo. La missione risponde all’insorgenza massiccia di malattie nelle popolazioni di Cordoba collegate all’uso di agrotossici nelle colture vicine. Si contano una grande quantità di casi di cancro, lupus, malformazioni congenite, allergie e asma. Questi casi erano già stati precedentemente registrati e figurano in un rapporto epidemiologico che raccomanda il trasferimento del quartiere di Ituzaingó.

La delegazione era formata da Sorka Copa del Forum Boliviano sull’Ambiente, Ivo Syndicus dell’organizzazione Bolivia Libera dai Transgenici, Idelma Zambiana, membro della Federazione Nazionale delle Donne Contadine Bartolina Sisa (FNMC-BS). Dal Brasile ha partecipato Camila Moreno, avvocato dell’organizzazione DDHH Terra di Diritti e dalla Spagna Jordi Menéndez Ourille, coordinatore regionale in Bolivia di Veterinari senza Frontiere. Infine per l’Ecuador sono intervenuti i dirigenti delle organizzazioni contadine Jimmi Pérez e Jorge Loor del Coordinamento Nazionale delle Organizzazioni Contadine – Vía Campesina Ecuador.I corrispondenti di Radio Mundo Real in Argentina, Ezequiel Miodownik e Raquel Schrott, di Amici della Terra Buenos Aires, hanno realizzato questa intervista a una delle madri fondatrici del gruppo Madri di Ituzaingó Anexo, trascritta qui di seguito.

“La soia implica la deforestazione, lo sfollamento della gente dai propri territori, la gente no può più disporre delle proprie terre. Tutto ciò è grave. Arrivano dei grandi imprenditori che mettono i soldi, affittano i campi, seminano la soia, distruggono il suolo e non generano lavoro. Fanno vendere la terra a due soldi e qui non c’è nessuno che media a favore del popolo. La zona di Montecristo è un insediamento circondato da campi di soia: la soia è intorno alle scuole, arriva quasi dentro casa e non si prendono misure per vedere quali saranno i problemi in futuro.

Abbiamo una diga qui e stanno seminando la soia fino al bordo. I prodotti che si usano sono velenosi e vietati, non c’è controllo, potremmo morire tutti domani e non importa se da qua a dieci anni non ci sarà più acqua, né vita. Anche questo fa parte dei diritti umani, ci stanno gettando veleno addosso liberamente e senza controllo, prima ci uccidevano in un modo ora in questo. Nella zona di Colonia Caroya, la gente che possiede coltivazioni di verdura, vigneti, allevamenti di conigli, ci ha detto che sono nati maiali con zampe di anatra, queste sono le malformazioni che causano negli animali.

All’inizio tanto tempo fa ti davano la soia in una cassa con delle prescrizioni, soia transgenica, non commestibile, da foraggio. Per i bambini di un quartiere umile, con scarse difese, con tutto quello che stanno respirando e mangiando – gli agrochimici – è un disastro per l’organismo. Sono state realizzate analisi a 30 bambini e 23 presentano agenti agrochimici nel sangue”.

Traduzione di Cecilia Silveri – Revisione di Orsetta Spinola – Progetto Terre Madri – www.radiomundoreal.fmwww.traduttoriperlapace.org

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