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26 giugno 2006 | |

Forum contro l’agribusiness : Vogliono lasciarci senza cibo, o con il cibo-spazzatura delle multinazionali.

Un appartenente all’organizzazione ambientalista Redes-Amici della Terra Uruguay, Alberto Villareal, ha affermato, nella capitale argentina Buenos Aires che “con l’avanzare dell’agribusiness verranno espulsi coloro che tradizionalmente hanno sempre vissuto su queste terre, coloro che si sono presi cura dell’ambiente e dei territori, come gli indigeni e i contadini.

Villareal, che aveva partecipato al Forum di Resistenza all’Agribusiness, è stato intervistato dai corrispondenti di Radiomundoreal in Argentina, Raquel Schrott e Ezequiel Miodownik. Queste che seguono sono le sue dichiarazioni.

“Coordino le campagne regionali contro i trattati per il libero commercio e contro il WTO. Crediamo che l’Agribusiness sia una delle strategie capitalistiche principali per l’America Latina e il Mercosur. Noi vogliamo interagire con altre organizzazioni, non solo ecologisti e appartenenti ad Amici della Terra, ma anche con organizzazioni di contadini e cittadini, per creare un fronte molto più unito e consistente, dal punto di vista politico e sociale, in grado di opporsi alla privatizzazione dei nostri territori da parte dell’agribusiness, il cui unico interesse è il profitto.

Come Amici della Terra, stiamo riformulando politicamente quelle c he sono state finora campagne separate, cercando di renderle più consistenti e coerenti. Per esempio, io coordino la campagna sul commercio, finora focalizzata sul WTO e sui trattati bilaterali di libero commercio. Ma lo scopo reale è unificare questa campagna contro le politiche della Banca Mondiale, La Banca per lo Sviluppo Inter-Americano e il Fondo Monetario Internazionale, che finanziano l’agribusiness. Ci coordiniamo inoltre con la campagna sulle multinazionali, che era un ramo a parte, in modo da focalizzare sull’agribusiness nella regione.

Il modello presente nella regione, basato sulla monocoltivazione forestale e l’espansione della soia, non solo come mangime ma anche per la produzione di bio-combustibili, sembra essere la nuova frontiera, il nuovo orizzonte di un’agricoltura rivolta alla produzione di una fonte energetica alternativa al petrolio nelle mani dell”asse del diavolo” come dice Bush.

Senza un coordinamento tra città e campagne, non saremo in grado di vincere questa battaglia. E’ una battaglia diretta a difendere la sovranità alimentare, persino contro il governo di sinistra che sostiene i bio-combustibili come nuova produzione agricola che genererà occupazione. Ma questo sarà a scapito della sovranità alimentare. Finiremo senza alimenti, o con quelli di Mc Donald’s, con il cibo-spazzatura delle multinazionali. Dobbiamo lottare per un cibo sano prodotto dai nostri contadini.

Questo forum ha rappresentato una importante occasione, come primo passo per la conoscenza reciproca delle battaglie che i vari gruppi stanno conducendo in America Latina e nel Cono Sud, e in vista di ulteriori incontri per articolare e generare strategie comuni.

Traduzione di Giuseppina Vecchia - Progetto Terre Madri – Traduttori per la Pace – Radiomundoreal – www.terremadri.it - www.traduttoriperlapace.org

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