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14 de octubre de 2009 | |

Ci sono responsabili

Nasce in Bolivia il Tribunale Internazionale di Giustizia Climatica

Questa settimana si realizzerà nella città boliviana di Cochabamba la prima udienza del tribunale Internazionale di Giustizia Climatica, prima del VII vertice dei paesi dell’Alternativa Bolivariana per l’America Latina e i Caraibi (ALBA).

L’iniziativa sanzionerà “moralmente” i responsabili dei crimini climatici, e le sue conclusioni saranno presentate davanti all’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU).

In questa prima udienza vi saranno gruppi locali come la Confederazione Sindacale Unica dei Lavoratori Contadini; la Confederazione Nazionale delle Donne Indigene Contadine Originarie; la Piattaforma Boliviana di Fronte al Cambio Climatico e la Fondazione Solón.

Assisterà anche il presidente boliviano, Evo Morales, il quale a fine settembre ha proposto all’ONU la creazione di un tribunale con queste caratteristiche, come un’”istanza di indagine permanente” a governi e imprese accusati di delitti ambientali.

Vi saranno inoltre organismi internazionali regionali come la Coordinazione Andina di Organizzazioni Indigene (CAOI); il Consiglio Indigeno del Centro America (CICA) e la Coordinazione delle Organizzazioni Indigene del Bacino Amazzonico (COIBA).

Anche referenti nazionali della taglia della Confederazione dei Popoli della Nazionalità Kichwa dell’Ecuador (ECUARUNARI); l’Organizzazione delle Nazioni e dei Popoli Indigeni in Argentina (ONPIA); l’Organizzazione Nazionale Indigena della Colombia (ONIC) e la Confederazione Nazionale delle Comunità del Perù Colpite dalla Industria Mineraria (CONACAMI).

Altri gruppi che partecipano sono Amici della Terra Internazionale, Oil Watch Sudamerica, Ecologisti in Azione, la Rete Brasiliana di Integrazione dei Popoli, Giubileo Sud, l’Alleanza Sociale Continentale e Il Nostro Mondo Non è in Vendita.

Il Tribunale, come affermano, servirà per “identificare e sanzionare” i veri responsabili di crimini “contro la Madre Terra e i suoi abitanti”. Permetterà, inoltre, di denunciare in questo spazio di “vigilanza sociale” l’assenza di conveni internazionali che realmente sanzionino i responsabili della distruzione del pianeta.

Le organizzazioni, partendo da questa esperienza, cercano di costruire un “sistema vincolante” che castighi i “crimini ambientali e le grandi tragedie umane” provocate per “interessi finanziari e meschini”. Questa settimana Radio Mundo Real realizzerà una copertura da Cochabamba per conoscere i dettagli delle denunce che analizzerà il Tribunale di Giustizia Climatica e che saranno relazionati con temi come impatto degli agrocombustibili, riprese idroelettriche, mercati di carbone e altre false soluzioni che attentano contro i diritti umani.

traduttrice: Giorgia Scurato

Foto: http://www.destinosblog.es

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