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31 marzo 2006 | | |

Continuano le minacce e la violenza del governo

Confederazione delle Nazionalità Indigene dell’Ecuador (CONAIE)

La nostra forza sta nella difesa per la vita. Il nostro impegno con il Paese è la ferma volontà di costruire uno Stato Multinazionale e Democratico per tutti gli ecuadoriani. Invitiamo i popoli e le nazionalità indigene tutte, meticci, afroecuadoriani, contadini, giovani universitari, donne e cittadini in generale, ad unirsi a questa grande lotta per la vita contro il TLC.

Quito, 30 marzo 2006

La disperazione del regime di Alfredo Palacio, in combutta con gli imprenditori per la firma del Trattato di Libero Commercio con gli Stati Uniti, lo fa ricorrere alle uniche risorse di cui dispone: le menzogne e la repressione. Il governo nazionale agisce alle spalle del popolo ecuadoriano, mentre un numero sempre maggiore di settori del Paese reclama trasparenza e democrazia. Gli chiedono di smettere di rispondere agli interessi degli Stati Uniti e del pugno di imprenditori che hanno preso il governo.

Nonostante le provocazioni e le minacce del regime e delle forze armate, la CONAIE terrà nella mattina di domani 31marzo la sua Assemblea Nazionale, per valutare l’evoluzione delle azioni intraprese nelle ultime settimane e per accordare nuove misure che porteremo avanti con gli altri settori del Paese, in difesa della sovranità nazionale.

Il governo mente al Paese, nel momento stesso in cui afferma di dialogare e stringere accordi con i movimenti indigeni. È assolutamente falso, visto che né i popoli né le nazionalità indigene hanno concordato la realizzazione di alcun tipo di dibattito informativo sul TLC. Ciò che la CONAIE ed il Paese vogliono è una consultazione popolare affinché tutti gli ecuadoriani possano decidere se vogliono un TLC con gli Stati Uniti. È un’azione del tutto elementare e democratica, che però viene negata dal regime di Palacio e dagli imprenditori che controllano il governo per rispondere ai propri interessi e a quelli degli Stati Uniti.

Come pretende il regime di Palacio di compromettere il futuro dell’Ecuador, senza considerare l’opinione dei suoi cittadini? Come può giustificare che un TLC che va ad intaccare la vita di tutti noi venga deciso da un gruppo di funzionari, per di più pagati dagli stessi Stati Uniti? La CONAIE non cerca di imporre le proprie idee come il regime, ma lotta affinché tutti gli ecuadoriani possano conoscere a fondo, dibattere e decidere sul futuro e la sovranità del nostro Paese.

La CONAIE non ha preso e non prenderà le sue azioni in modo arbitrario. Non rispondiamo ad un cronogramma elettorale, né ad interessi come fa questo regime illegittimo. Stiamo presentando queste esigenze democratiche da diverso tempo. Continueremo la nostra marcia insieme alla maggior parte dei movimenti sociali, portando avanti azioni di resistenza e lotta. Nonostante le minacce, le repressioni e le menzogne.

La nostra forza sta nella difesa per la vita. Il nostro impegno con il Paese è la ferma volontà di costruire uno Stato Multinazionale e Democratico per tutti gli ecuadoriani. Invitiamo i popoli e le nazionalità indigene tutte, meticci, afroecuadoriani, contadini, giovani universitari, donne e cittadini in generale, ad unirsi a questa grande lotta per la vita contro il TLC.

Shuk shunkulla, un solo cuore; shuk makilla, un solo pugno, shuk shimilla, una sola voce

Luis Macas
Presidente
Consiglio di Governo della CONAIE

Traduzione di Cecilia Silveri - progetto Terre Madri - Traduttori Per la Pace - Radiomundoreal www.terremadri.it - www.traduttoriperlapace.org

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