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26 aprile 2006 | |

Più di 200.000 persone sono morte come risultato della catastrofe di Chernobyl

Due persone rendono omaggio alle vittime di Chernobyl nel paese ucraino di Slavutych, costruito per ospitare i lavoratori dello stabilimento dopo l’esplosione Un migliaio di persone rendono omaggio questo mercoledì alle vittime dirette o indirette dell’esplosione della centrale nucleare di Chernobyl – situata vicino alla cittadina ucraina di Chernobyl – a 20 anni dal disastro, considerato la maggiore catastrofe nucleare della storia.

Verranno organizzate diverse cerimonie ufficiali di commemorazione e di omaggio alle vittime, soprattutto in Ucraina, Bielorussia e Russia, i paesi con il maggior numero di vittime a seguito del disastro, anche se non gli unici paesi colpiti.

Il 18 aprile l’’organizzazione ambientalista Greenpeace ha presentato un rapporto redatto da 60 scienziati che rivela che le cifre sulle conseguenze della catastrofe di Chernobyl sono molto più drammatiche rispetto a quanto viene detto.

Greenpeace denuncia soprattutto l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica e l’Organizzazione Mondiale della Sanità per aver tentato di minimizzare le conseguenze dell’esplosione della centrale di Chernobyl. Secondo l’organizzazione ambientalista, in Ucraina, Bielorussia e Russia, sarebbero già morte più di 200.000 persone.

Secondo il sito di notizie argentino Infobae, l’esplosione di Chernobyl ha disseminato circa 200 tonnellate di materiale radioattivo, pari all’esplosione di 100-500 bombe atomiche. Greenpeace sostiene che tale materiale ha avuto effetti su più di 2.000 milioni di persone nel mondo.

L’organizzazione internazionale cita anche un rapporto del Centro Indipendente di Valutazione Ambientale dell’Accademia Russa delle Scienze, basato su dati statistici del Centro Nazionale di Statistica sul Cancro di Bielorussia e Ucraina. Questo studio prevede che in tutto il mondo si verificheranno presto altri 270.000 casi di cancro causati da Chernobyl, dei quali circa 93.000 è probabile che si rivelino mortali.

Secondo il quotidiano messicano La Jornada, in Ucraina, Bielorussia e Russia sono notevolmente aumentati i casi di cancro alla tiroide, leucemia e altre malattie oncologiche. Queste malattie minacciano soprattutto i cosiddetti “liquidatori” delle conseguenze di Chernobyl, come vennero soprannominati le migliaia di lavoratori che nel 1986 si recarono nella zona del disastro per aiutare a minimizzare i danni. Le condizioni di salute di queste persone sono molto delicate ed è molto probabile che muoiano a causa delle conseguenze dell’esplosione.

Secondo le informazioni fornite dal nuovo rapporto di Greenpeace, la radiazione liberata in seguito all’esplosione di Chernobyl ha generato altri effetti devastanti sulla salute degli abitanti soprattutto di Bielorussia, Russia e Ucraina, oltre ai casi di cancro.

Tra queste malattie spiccano danni ai sistemi immunologico ed endocrino, accelerazione dell’invecchiamento, disturbi cardiovascolari e dell’apparato circolatorio, disturbi psicologici, aberrazioni cromosomiche e aumento delle malformazioni nei feti e nei bambini.

Tuttavia, alti funzionari dell’Organizzazione delle Nazioni Unite hanno diffuso mercoledì un documento nel quale insistono a considerare infondate le dichiarazioni “allarmanti” sugli effetti dell’esplosione di Chernobyl per la salute umana e l’ambiente.

Tradotto da Arianna Ghetti Progetto Terre Madri – Traduttori per la Pace – Radiomundoreal – www.terremadri.it - www.traduttoriperlapace.org

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