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29 marzo 2010 | |

Con puro amore

Il dibattito sulla integrazione latinoamericana

“Se il Brasile non è solidale e non agisce con amore, non sarà possibile l’integrazione latinoamericana”, dice il diputato brasiliano Doctor Rosinha, del Partito dei Lavoratori (PT) al governo di questo paese in rappresentanza dello stato di Paranà. Il ruolo del Brasile, che ci si aspetta che diventi una delle maggiori potenze economiche alla metà di questo secolo, è il più importante per raggiungere l’integrazione nella regione, considera il rappresentante politico.

In un workshop realizzato il 20 marzo durante il III Forum Sociale Misiones che si svolto nel municipio brasiliano di Santo Angelo, Rio Grande do Sul, Rosinha ha ripreso le parole di un diplomatico che afferma che “il Brasile deve agire con amore”. “È difficile dire questo per un diplomatico, perchè l’amore non esiste nelle relazioni internazionali”, ha detto il diputato federale che comunque usò la frase per sottolineare il ruolo della sua nazione.
Siè chiesto che succederà quando il Brasile arrivi alla metà del secolo con un Prodotto Interno Lordo maggiore a quello di alcuni paesi europei, come viene pronosticato.

“Realizzeremo la costruzione solidale nella regione o alzeremo un muro che ci separi come hanno fatto gli Stati Uniti con il Messico?”, ha detto Rosinha, che ha anticipato che se il PT non vince le prossime elezioni nazionali l’integrazione latinoamericana rimarrà sempre più lontana.

Ha aggiunto anche un alleato trascendentale nel lavoro verso l’integrazione: l’Argentina. “Il Brasile deve superare qualsiasi difficoltà con l’Argentina. Se i due paesi camminano insieme allora cammina l’America del Sud”, ha segnalato. “Gli stati andini hanno un altro comportamento economico, lo stesso succede con il Cile, però tutti dipendono dall’unione Argentina-Brasile, la quale debe essere cercata con enfasi anche se non è facile da consolidare”, ha aggiunto.

Per il diputato brasiliano ci sono vari segnali positivi nel cammino verso l’integrazione latinoamericana, dopo che la crisi del modello di sviluppo attuale ha aperto la possibilità di questionare l’impero statunitense per pensare in un mondo multipolare.

Rosinha ha assicurato che il MERCOSUR (Mercato Comune del Sud, i cui membri sono Argentina, Brasile, Uruguay e Paraguay) ha riconosciuto le cosiddette asimmetrie tra i paesi, le differenze economiche. Ha parlato della buona disposizione del Brasile in questo senso. Ha detto che il suo paese colloca il 70 per cento dei 100 milioni di dollari del Fondo di Convergenza Strutturale, mentre che il Paraguay colloca un uno per cento. Un’altro dei buoni segnali nel cammino verso l’integrazione latinoamericana menzionati da Rosinha è la creazione dell’Unione delle Nazioni Sudamericane (UNASUR), anche se ha riconosciuto che ci sono difficoltà per costruirla.

Per il rappresentante del PT la sfida più grande del Brasile oggi, è come lavorare nell’integrazione latinoamericana senza essere imperialista. Un’altra sfida enorme è come giocano il Messico, l’America Centrale e i Caraibi, con la totale dipendenza economica dagli Stati Uniti.Il diputato solleva la questione: “Come possiamo lavorare politicamente per rompere questa dipendenza e assicurare l’integrazione latinoamericana?”.Si è chiesto anche circa il ruolo del Cile, che ha Trattati di Libero Commercio firmati con l’Unione Europea e gli Stati Uniti, e come evoluzionerà il MERCOSUR.

Tradutrice: Giorgia Scurato

Rosinha ha messo in allerta riguardo l’importanza che l’America Latina cammini politicamente in un sentiero diverso da quello dell’Unione Europea. Lì la sinistra ha lottato per l’integrazione e la fine delle guerre e, dopo aver raggiunto i suoi obiettivi, ha perso forza e la destra si è rafforzata. Il rappresentante del governo del Brasile alla fine ha messo in evidenza il ruolo dei movimenti sociali, dei partiti politici e di tutta la sinistra latinoamericana nei dibattiti sull’integrazione regionale.

Foto: Radio Mundo Real

(CC) 2010 Radio Monde Réel

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