I lavoratori di un impianto di produzione di pneumatici della città messicana di San Luis Potosí stanno denunciando attraverso una campagna internazionale il taglio unilaterale di quasi la metà dei posti di lavoro, il licenziamento illegale di 112 lavoratori quasi un anno fa, il taglio dei salari di circa il 20 per cento e l’assunzione di “guardaspalla professionali” per cercare di spaventare i leader sindacali.

Si sono registrate situazioni simili anche nella città equatoriana di Cuenca, nella provincia di Azuay, in un impianto francese dove sono stati licenziati circa 1200 lavoratori.

Ma senza dubbi il caso più paradigmatico è relazionato con la decisione di Continental di chiudere unilateralmente l’impianto della Compagnia Hulera Euzkadi, che si trova nello stato di Jalisco, nel dicembre del 2001.
La corporazione tedesca in quell’occasione licenziò 1164 lavoratori che iniziarono in seguito un lungo conflitto che ha incluso denunce per l’implicazione dei governi di Messico e Germania.

Radio Mundo Real ha conversato con Jesús Torres, presidente della cooperativa Lavoratori Democratici di Occidente (Tradoc), prodotto di questa lunga lotta, che è culminata con un’emblematica esperienza di controllo operaio.
Torres ha ricordato che durante tutti gli anni in cui è durato lo sciopero e l’occupazione dell’impianto, la Continental è stata appoggiata dal governo di destra del presidente Vicente Fox. La scommessa per l’autogestione dei lavoratori ha avuto i suoi risultati positivi e cinque anni dopo la riapertura l’impresa sta meglio di quando era di Continental, assicura Torres.
“Stiamo producendo più di 11 milioni di pneumatici al giorno con circa 800 colleghi e abbiamo il miglior livello salariale di tutta l’industria di pneumatici del Messico. Oggi la cooperativa è il socio maggioritario dell’impresa e siamo l’unica industria messicana che produce pneumatici e che può competere con le transnazionali”, ha raccontato.
Torres si è riferito ai problemi che ha avuto la cooperativa per trovare crediti presso le banche e non ha avuto dubbi nell’affermare che si tratta di un’esperienza vista male nel mondo imprenditoriale.

Nonostante questi risultati, la Tradoc si sente obbligata a continuare a denunciare la violazione dei diritti dei lavoratori che commette la Continental in posti come San Luis Potosí e Ecuador. “Gli abusi continuano”, conclude il dirigente sindacale.

Tradutrice: Giorgia Scurato

Foto: http://online.wsj.com

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